Oggi vi voglio parlare di qualcosa di diverso dall'informatica, qualcosa di
carattere storico, biblico. Parliamo del famoso numero 666. Tanti lo
associano al diavolo, ma in realtà si riferisce ad una persona.
Vediamo questo breve passo dell'Apocalisse di San Giovanni (Ap 13,16-18):
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi
ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno
potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della
bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza
calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra
è seicentosessantasei.
Parafrasando: quest'uomo faceva in modo che tutti, piccoli e grandi, ricchi
e poveri, liberi e schiavi venissero plagiati nel lavoro e nella mente, nel
pensiero; e che nessuno potesse vivere senza essere plagiato (nessuno è più
libero). E qui sta la sapienza, nel capire chi è il male. Chi è intelligente
calcoli il numero della bestia: questa bestia è un uomo malvagio. E questo
numero è il 666.
Si pensa che questo uomo sia l'imperatore romano Cesare Nerone che era al
potere nei primi anni dopo la morte di Cristo; si pensa infatti che il
numero 666 non sia altro che il multigramma di calaba ebraica, un modo per
scrivere le lettere con i numeri; infatti come in greco antico, così anche
in alfabeto ebraico i numeri venivano scritti usando le lettere, secondo,
appunto la cabala ebraica. Prendendo dunque le consonanti del nome QeSaR
NeRON (קסר נרון) si ha:
Q (qof) = 100
S (sameckh) = 60
R (resh) = 200
N (nun) = 50
R (resh) = 200
O (waw) = 6
N (nun) = 50
se sommiamo le cifre otteniamo il numero 666 (la vocale O è in realtà legata
alla consonante W che è una mater lectionis, cioè una consonante che
serviva a evitare equivoci nella lettura). Ovviamente questa è un'ipotesi
degli studiosi, infatti la gematria (cioè l'utilizzo della corrispondenza
fra numeri e lettere dell'alfabeto ebraico, greco o latino) può produrre
molti risultati diversi e costituisce più un gioco intellettuale che uno
strumento d'indagine.
Comunque quello che mi preme dire è che Nerone era in quel tempo il capo
dell'Impero Romano dove girava tutta l'economia e il denaro. Quindi mi vien
da pensare che la “bestia”, il male, che solo i sapienti riusciranno a
riconoscere, è il denaro.